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Cortisolo


Cortisolo
Avrai certamente sentito parlare di una sostanza nota con il termine cortisolo, un ormone che viene auto sintetizzato a livello endogeno dal nostro corpo in risposta a differenti condizioni che in seguito esamineremo con attenzione. Il cortisolo è un ormone prodotto dalle ghiandole surrenali e viene molto spesso definito come "ormone dello stress" in quanto il suo rilascio avviene, appunto, in condizioni di forte stress psicofisico. Dal punto di vista sportivo il cortisolo è noto per la sua capacità di demolire la massa muscolare magra, per questo negli anni si sono sperimentate diverse strategie e prodotti per cercare di limitarne la sintesi, laddove l'obbiettivo principale sia mantenere o aumentare i muscoli.

Cortisolo alto: perchè lo stress aumenta la produzione di questo ormone

Prima di capire la motivazione che dallo stress conduce al rilascio di cortisolo, è necessario comprendere quali casistiche provocano detto rilascio, e quindi:
  • forti stress psicofisici come anche quelli indotti da un pesante e prolungato allenamento sportivo;
  • infortuni o interventi chirurgici sia di lieve entità che molto invasivi;
  • digiuno prolungato o alimentazione scorretta, si pensi ad esempio a chi fa solo uno o due pasti al giorno, abitudine che comporta la sintesi dell'ormone.
Ma veniamo al nocciolo della questione e cioè alla ragione che dallo stress porta alla secrezione da parte del surrene di detto composto. La motivazione in oggetto appare chiara, infatti uno degli effetti principali del cortisolo è proprio quello di diminuire le funzioni non vitali del corpo spostando maggiore attenzione al supporto per gli organi vitali che, in condizione di stress elevato, possono subire danni. Nello specifico possiamo così elencare gli effetti del cortisolo:
  • diminuzione delle difese immunitarie ed anche delle eventuali reazioni infiammatorie ad esse correlate per mezzo dell'inibizione dell'azione dell'enzima Fosfolipasi A2 deputato alla scissione delle membrane cellulari degli acidi grassi da cui dipende anche la sintesi dell'acido arachidonico, molecola pro infiammatoria;
  • incrementa la presenza di glucosio nel sangue, detta glicemia, favorendo la trasformazione dell'alanina in glucosio che avviene nel fegato. A riprova di questo vi sono evidenze scientifiche che vedono l'aumentare del cortisolo direttamente proporzionale all'azione ipoglicemizzante dell'insulina;
  • riduce la sintesi del collagene e dei componenti che determinano la densità ossea, per questo elevati livelli di cortisolo alla lunga possono indurre l'osteoporosi;
  • aumenta la gittata cardiaca cioè il volume di sangue espulso dal ventricolo cardiaco nell'arco di un minuto;
  • favorisce la trasformazione delle cellule muscolari in glucosio e promuove la sintesi del glicogeno.

Sintomi dell'ipercortisolismo e suoi effetti

Andiamo ora ad esaminare quali sono i principali sintomi che si possono manifestare qualora si abbiano troppo elevate quantità di cortisolo nel sangue. Prima di farlo però dobbiamo differenziare due condizioni, una prima in cui i livelli di questo ormone non sono ottimali ed una seconda in cui sfociano in una vera e propria patologia detta sindrome di Cushing. Per capire in quale situazione ci si trova si possono sia osservare i sintomi che esaminare i specifici livelli di cortisolo ematico. Qualora si debba diagnosticare la malattia è però necessario effettuare l'esame del sangue, altrimenti è impossibile determinare con certezza la su detta situazione patologica. Va altresì detto che nella stragrande maggioranza dei casi la causa della sindrome di Cushnig è iatrogena, cioè da imputare all'uso di farmaci e nel caso specifico di cortisonici ad azione antinfiammatoria. Dunque va da se che sviluppare la sindrome di Cushing non è così semplice e quindi nella maggior parte dei casi l'eccessiva, ma non così alta, presenza di cortisolo è dovuta ad altri fattori, come quelli relativi allo stress e agli infortuni di cui abbiamo parlato sopra. Vediamo a questo punto quali sono i principali sintomi che ci portano a sospettare un ipercortisolismo non patologico, e dunque:
  • infezioni ricorrenti, se sei spesso soggetto a malanni anche di stagione o a qualsiasi altro tipo di infezioni, potrebbe dipendere dai livelli del cortisolo;
  • cefalea, si tratta del classico mal di testa anche caratterizzato da emicranie localizzate su parti del cranio; stati depressivi senza apparenti motivi concreti;
  • debolezza muscolare, se ti alleni vedrai che non sarà possibile aumentare periodicamente i carichi ma anzi li andrai probabilmente a diminuire nel tempo;
  • prolungamento della guarigione di eventuali ferite;
  • alterazioni del ciclo mestruale nelle donne;
  • dislipidemia cioè una anomalia della presenza di lipidi nel sangue;
  • ipertensione arteriosa, si tratta della pressione sanguigna più alta del normale;
  • diminuzione del vigore maschile in termini di libido:
  • aumento sensibile della peluria sul corpo noto come irsutismo, anche nelle donne.
Come vedi dalla lista sopra, alcuni dei sintomi dell'ipercortisolismo possono essere osservati senza analisi specifiche, quindi, qualora tu ti senta sempre stanco, depresso e con frequenti mal di testa, potresti pensare di effettuare un esame del sangue per valutare la presenza del cortisolo ed essere certo della situazione in cui ti trovi.

Come diminuire il cortisolo, dieta e stile di vita

Eccessive quantità di cortisolo possono portare ai sintomi e alle condizioni patologiche di cui sopra, ma dobbiamo ricordare, prima di vedere come tenerlo sotto controllo con lo stile di vita, che questo ormone è essenziale per il corretto funzionamento dell'organismo, quindi, abbatterlo completamente, come fanno alcuni atleti che utilizzano farmaci, non è una buona idea e comunque non sarebbe possibile senza l'uso, appunto dei farmaci. Vediamo quindi cosa si può fare per cercare di tenere sotto controllo la presenza di cortisolo:
  • cerca sempre di dormire con orari regolari e a sufficienza, la mancanza di risposo è uno dei fattori che possono portare alla sintesi del cortisolo, per ottimizzare il sonno evita il caffè o altri stimolanti dopo una certa ora e diminuisci le fonti di luci intense già da qualche ora prima di coricarti;
  • resta rilassato concentrandoti su pensieri positivi, infatti le preoccupazioni portano allo stress e lo stress conduce alla sintesi del cortisolo;
  • alimentati prediligendo cibi ricchi di fibra e poveri di zuccheri, infatti la fibra aiuta la flora batterica intestinale e regolarizza anche il sonno, dunque è indicata;
  • bevi adeguate quantità di acqua per non essere disidratato, condizione che provoca l'eccessiva presenza del cortisolo.
Anche l'attività fisica infine può essere un valido alleato, infatti stancarti durante il giorno ti aiuterà a dormire meglio la notte, ma non esagerare con gli allenamenti in quanto l'eccessivo esercizio è anche motivo di stress e può portare al sovrallenamento, condizione in cui il cortisolo viene secreto in grosse quantità.

Quali integratori utilizzare per diminuire il cortisolo: melatonina e altri composti

Ovvio che anche l'integrazione può venirci in ausilio laddove il nostro obbiettivo sia mantenere adeguati livelli ematici di cortisolo. La melatonina è il primo tra tutti che potrà esserci di valido sostegno, si tratta di un ormone auto sintetizzato dal corpo quando viene a mancare lo stimolo luminoso alla retina. Questo composto agisce come antagonista del cortisolo, nel senso che detiene proprietà contrarie a quelle del cortisolo, è per esempio connessa con lo stato di rilassamento neurale che è necessario per il manifestarsi del sonno durante la notte. Qualora il rapporto tra melatonina e cortisolo dovesse essere sbilanciato in favore di quest'ultimo, si avranno notevoli difficoltà a dormire oppure, se di dorme, si sperimenteranno numerosi riscegli soprattutto nelle ore appena precedenti all'alba, momento in cui, fisiologicamente, il normale rilascio di melatonina va scemando. Ma la melatonina non è l'unico integratore che puoi utilizzare per controllare il cortisolo, ve ne sono infatti molti altri, vediamoli insieme:
  • fosfatidilserina, un fosfolipide che è anche noto con il nome "l'anti cortisolo per eccellenza", è uno tra i migliori per abbattere direttamente la sintesi dell'ormone in oggetto, riesce a diminuirla fino al 20% e in concomitanza ottimizza la presenza del testosterone, altro ormone che però detiene proprietà anaboliche invece che proteolitiche;
  • estratti vegetali ad azione sedativa e altri nutrienti che favoriscono il sonno, vedi per esempio la valeriana, la passiflora ma anche il GABA, un neurotrasmettitore che provoca il rilassamento neurale;
  • acido ascorbico meglio noto come Vitamina C, micronutrienti dalle molteplici proprietà, antiossidante, immunostimolante ma anche di aiuto per equilibrare i livelli di cortisolo;
  • bcaa ramificati, amminoacidi essenziali che oltre a favorire la massa ipertrofica, diminuiscono il catabolismo, uno dei principali effetti del cortisolo, ma sono anche utili per controllare direttamente la presenza dell'ormone;
  • stimolatori naturali del testosterone come il tribulus terrestris, la maca peruviana e il fieno greco, non andranno ad agire direttamente sui livelli di cortisolo ma, ottimizzando la presenza del testosterone, potrai comunque beneficiare di una diminuzione dell'eventuale catabolismo indotto, appunto, dal cortisolo.
Infine non possiamo dimenticare i composti adattogeni, cioè quelli capaci di migliorare la resistenza psicofisica del corpo e di conseguenza garantire un minore stress che si può tradurre nella sintesi di cortisolo. Ne sono ottimi esempi l'Ashwagandha, il Ginseng Siberiano e il ginkgo biloba, solo per citarne alcuni. Concludiamo questo articolo ricordando ai lettori che, laddove si sospetti una eccessiva presenza di cortisolo, per essere sicuri di avere livelli alterati di questo ormone, l'unico metodo sicuro al 100% sono le analisi del sangue, quindi parlane con il tuo medico prima di prendere qualsiasi decisione sia su modifiche dello stile di vita che su l'assunzione di integratori.