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La lattoferrina


lattoferrina

La lattoferrina è una glicoproteina individuata per la prima volta nel 1939 da due chimici danesi Soren Sorensen e Margrethe Sorensen all'interno del latte e del colostro vaccino. Si tratta di un composto proteico formato da ben 703 amminoacidi a cui vengono attribuite diverse proprietà funzionali e benefiche per il corpo, primo tra tutti l'azione immunostimolante ma anche antinfiammatoria e antimicrobica.

La troviamo in elevate quantità all'interno anche del colostro umano, e non solo vaccino, che viene prodotto dalle ghiandole mammarie nella donna nei primi mesi dopo il parto e che serve per fornire al piccolo adeguate difese immunitarie di cui è privo nei primi mesi di vita. Questa proteina si trova anche nel sangue, nel latte di transizione ed in quello maturo oltre che, come detto sopra, nel colostro, parliamo sempre di esseri umani, sebbene in molti altri mammiferi sia presente. La lattoferrina costituisce i globuli bianchi neutrofili ma alcuni studi evidenziano che può essere prodotta anche da altri tipi di cellule, inoltre agisce come ferro-trasportatrice, aspetto da cui si evince la sua potenziale importanza anche nell'ambito di alcuni tipi di attività fisica connessi con il trasporto di ossigeno a sua volta connesso con la presenza del minerale ferro che è precursore di emoglobina.

Lattoferrina: tipi esistenti e attività biologica

Esistono tre tipologie di lattoferrina, alfa, beta e gamma e differiscono l'una dall'altra in termini di catalizzazione dell'RNA (acido ribonucleico) per scinderlo in composti più piccoli. Queste le principali funzioni della lattoferrina sono:
  • idrolizzazione dell'RNA nel latte umano allo scopo di distruggere il suo genoma e inibire la trascrizione inversa dei retrovirus che sono causa del cancro al seno, non a caso alcuni gruppi di donne, come quelle Parsi dell'India occidentale, avendo un livello inferiore di RNasi nel latte, sono più soggette a quel tipo di patologia neoplasica;
  • influisce sulle ossa aumentando il deposito minerale che le rende maggiormente dense e quindi resistenti, questo effetto è stato dimostrato ricercando i due markers specifici che sono l'osteocalcina e la fosfatasi alcalina;
  • determina una diminuzione dell'attività infiammatoria soprattutto se a carattere grave e cronico;
  • utile per prevenire disturbi intestinali dovuti a terapie con antibiotici, in questo contesto la lattoferrina è risultata, in uno studio (Alison et al.- 2011) ,molto efficace rispetto al gruppo che assumeva un placebo;
  • inibisce i primi stadi di infezione da virus grazie alla sua capacità di legarsi ai glicosaminoglicani nelle membrane cellulari, ostacolando l'ingresso del virus nella cellula, parliamo di virus piuttosto comuni ma comunque dannosi come quelli dell'influenza stagionale;
  • detiene spiccate proprietà antiparassitarie nell'ambito delle quali altera la funzione della membrana cellulare del parassita diminuendone notevolmente la sua capacità legante con l'ospite; diminuisce sensibilmente il proliferare dei batteri grazie alla sua proprietà di legarsi al ferro, minerale che è comunemente utilizzato da questi batteri, e non solo, per moltiplicarsi.

Altre funzioni della lattoferrina: azione antiossidante

Senza entrare in tecnicismi probabilmente troppo complessi per essere enunciati in questa sede, resta da considerare un altro effetto molto interessante di questa glicoproteina, parliamo della sua capacità di diminuire lo stress ossidativo indotto dall'eccessiva presenza dei radicali liberi.

I radicali sono atomi o gruppi di atomi (molecole) che grazie ad un elettrone che orbita spaiato riescono a legarsi ad altri composti (come DNA, proteine funzionali e fosfolipidi di membrana) a cui sottraggono un elettrone, determinando una variazione nella loro funzione. Questi processi avvengono quotidianamente nel nostro corpo e possono considerarsi fisiologici e funzionali alla nostra esistenza, ma possono determinare problemi qualora siano attivati in eccessiva quantità. In particolare, visto che esistono differenti tipi di radicali, dobbiamo dire che il radicale ossidrile è quello maggiormente tossico e lesivo per le cellule e si forma solo in presenza di metalli liberi come il ferro e il rame, quest'ultimo molto meno presente del ferro.

Poichè la lattoferrina è legante del ferro andrà a diminuire la presenza di questa tipologia di molecole radicaliche evitando, soprattutto sul lungo periodo, problemi di salute o comunque un invecchiamento più veloce dei tessuti.

Lattoferrina nelle whey protein

Oltre al colostro vaccino e ad una serie di altri fluidi organici, di cui abbiamo parlato sopra, e che contengono questa interessante e benefica glicoproteina, la stessa è presente anche nel più classico degli integratori alimentari, le whey protein. Che siano concentrate, isolate o realizzate con una miscela di entrambi i tipi, le whey protein, cioè le proteine del siero di latte, contengono anche frazioni, seppure minori, di lattoferrina e altre proteine che possono avere effetti positivi sul benessere del corpo e non svolgono soltanto una funzione plastica per il mantenimento e la crescita della massa muscolare magra.

Appare evidente la motivazione per cui questo tipo di integratore proteico contiene lattoferrina, parliamo certamente della materia prima da cui deriva, cioè il siero di latte che, a sua volta, è ottenuto dal latte, uno dei nutrienti che, a parte il colostro, ha una maggiore percentuale di lattoferrina, soprattutto quello vaccino da cui si ottengono gli integratori.

Covid-19 e lattoferrina

La recente pandemia che sta colpendo tutto il mondo, soprattutto quello occidentale, ha messo in moto migliaia di ricercatori e scienziati che si prodigano, ormai da più di un anno, per trovare soluzioni curative o che comunque possano diminuire il numero di malati che infine vanno in terapia intensiva e, in alcuni casi, muoiono. Tra le diverse scoperte più o meno efficaci, si è parlato molto anche della lattoferrina, questa glicoproteina che sembrerebbe capace di mitigare, nei soggetti paucisintomatici (cioè con sintomi lievi) l'incidenza della malattia. Questi sono i risultati di uno studio italiano effettuato di concerto tra la professoressa Elena Campione (associato della UOSD di Dermatologia del Policlinico Tor Vergata), il professor Luca Bianchi (Ordinario e Direttore della UOSD di Dermatologia) e il professor Massimo Andreoni (Ordinario di Malattie Infettive del PTV), nel quale la lattoferrina, in forma liposomiale, è stata somministrata per via orale o intra nasale a 32 pazienti infetti, sintomatici e asintomatici.

Il team sanitario di Tor Vergata sostiene quindi che la somministrazione della lattoferrina liposomiale è in grado, senza effetti collaterali, di provocare la remissione dei sintomi (lievi) nei sintomatici della malattia da Covid e di negativizzare i positivi con maggiore velocità. Va inoltre osservato che in concomitanza a questo trials la professoressa Piera Valenti (Ordinario di Microbiologia dell’Università La Sapienza di Roma e Membro del Comitato Internazionale sulla Lattoferrina), oltre a verificare la qualità e la purezza della lattoferrina impiegata nello studio, ha altresì dimostrato, in vitro, che la lattoferrina va ad inibire le fasi iniziali di interazione virus-cellula nella SARS-CoV-2. Dunque in definitiva questo studio del team di Tor Vergata, poi pubblicato sulla rivista Journal of Molecular Sciences, indica che l'utilizzo della lattoferrina liposomiale non soltanto diminuisce i sintomi lievi del Covid, ma negativizza i positivi in una tempistica minore e, ragionevolmente, potrebbe essere utilizzata anche per prevenire il diffondersi del contagio incontrollato evitando al contempo che le strutture sanitarie siano sovra affollate determinando l'inadeguatezza delle stesse nel curare anche altre patologie che, ovviamente, continuano ad esistere insieme al Covid.

Dobbiamo però sottolineare con forza due aspetti fondamentali relativi a questo studio, il primo pertinente al fatto che nel su detto trials non è stato inserito un gruppo di controllo, cioè un gruppo di persone a cui invece di somministrare la lattoferrina, venga dato un placebo, ed il secondo è certamente relativo al fatto che la lattoferrina non può, in nessun caso, curare il Covid, non può quindi essere intesa come un sostituto del vaccino o di altre terapie a base di farmaci che potrebbero essere somministrate sia a domicilio che in ambiente ospedaliero. Questo va detto per evitare di fare una informazione errata e fuorviante spesso edulcorata dai social o da chi vuole speculare su false verità. La lattoferrina può certamente essere un valido sostegno per le difese immunitarie e, forse, diminuire i sintomi, qualora lievi, del Covid, ma da qui a dire che possa essere utilizzata come cura ce ne passa.

Lattoferrina e altri rimedi immunostimolanti

Sebbene la lattoferrina sia uno dei migliori composti naturali capaci di migliorare la risposta immunitaria e antinfiammatoria, ne esistono molti altri che potresti utilizzare in modo concomitante allo scopo di potenziare ulteriormente l'effetto sulle difese immunitarie e sulle infiammazioni, vediamo alcuni esempi:
  • glutammina, un amminoacido che anche non essendo essenziale nell'uomo, può vantare notevoli proprietà tra cui anche l'azione immunostimolante che, ancora oggi, è oggetto di studio per meglio identificare il nesso causale tra l'immunosoppressione e la presenza di glutammina nel sangue;
  • zinco e selenio, recentemente inseriti dall'autorità europea per la sicurezza alimentare nell'elenco dei minerali utili per il normale funzionamento del sistema immunitario;
  • estratto di echinacea, composto vegetale immunostimolante che detiene una particolare proprietà, è infatti capace di supportare il lavoro dei granulociti polimorfonucleati;
  • vitamina D3, si tratta di un micronutriente che agisce anche sulle difese immunitarie specifiche e, alcuni studi, la pongono anche come composto per diminuire le possibilità di incorrere in malattie autoimmuni;
  • vitamina C, altro micronutriente essenziale ad effetto immunostimolante che il nostro corpo non autoproduce e dunque deve essere assunto con la dieta o con gli integratori;
  • acidi grassi omega-3, molecole lipidiche dalle spiccate proprietà di sostegno alle difese immunitarie, inoltre sono eccezionali antinfiammatori e ipocolesterolemizzanti;
  • proteine whey, come detto sopra la proteine del siero di latte contengono, più o meno elevate in funzione del tipo, frazioni di glicoproteine tra cui anche la lattoferrina;
  • fibra alimentare prebiotica si tratta di composti non nutrienti che aiutano la proliferazione della flora batterica intestinale sana che è parte integrante delle difese immunitarie; fermenti lattici vivi probiotici, micro organismi che costituiscono la flora batterica sana.
Oltre al discorso integrazione, che sia con lattoferrina o altri prodotti, per sostenere le difese immunitarie è anche possibile seguire una serie di buone regole relative allo stile di vita e all'alimentazione, vediamole insieme:
  • dieta ben dimensionata e varia ricca di frutta e verdura che contengono vitamine, minerali e flavonoidi che sono notoriamente connessi con il benessere del corpo incluso quindi il sistema immunitario;
  • svolgere attività fisica quotidiana per non andare in sovrappeso ed eliminare, con la sudorazione, quelle tossine che si accumulano nei liquidi stagnanti e che possono caricare di lavoro l'apparato immunitario;
  • non fumare e non bere bevande alcoliche, sia il fumo di sigaretta che l'alcool sono estremamente dannosi per l'organismo e comportano l'immunosoppressione; dormire almeno 7-8 ore al giorno e mantenere una igiene personale adeguata.

Altre sinergie interessanti della lattoferrina

Visto che la lattoferrina detiene numerose altre proprietà oltre al fattore immunostimolante, è evidente che è possibile sfruttare a nostro favore ulteriori sinergie funzionali con altri nutrienti, nello specifico possiamo segnalare i seguenti:
  • coenzima q10, acido alfa lipoico e resveratrolo per contrastare l'eccessiva presenza dei radicali liberi;
  • artiglio del diavolo, arnica montana, aloe vera e acido boswellico, tre estratti vegetali dalle potenti proprietà antinfiammatorie naturali;
  • tarassaco, carciofo e centella, ancora estratti vegetali che con la loro azione drenante vanno ad eliminare le tossine il cui effetto dannoso e contrastato sempre dal sistema immunitario;
  • vitamina k2 e magnesio per mineralizzare le ossa e renderli più resistenti.

Conclusioni su lattoferrina e sistema immnunitario

Concludiamo questo articolo con la consapevolezza che certamente una glicoproteina come la lattoferrina è un valido aiuto per il benessere del corpo, non solo dal punto di vista immunitario, ma anche da quello più generale viste le differenti proprietà del composto. Va però ricordato che non devi mai intendere la lattoferrina come un curativo o preventivo di malattie, men che meno del Covid-19, inoltre, qualora si abbiano già patologie pre esistenti o si stiano assumendo farmaci non devi assumere lattoferrina senza prima ascoltare il parere del medico curante. Breve sintesi sulle proprietà della lattoferrina:
  • aiuta le difese immunitarie;
  • controlla la presenza di radicali liberi;
  • è un efficace antinfiammatorio naturale;
  • ottimo come antiparassitario e antibatterico;
  • azione antidiarroica dopo terapie antibiotiche.